LE ORIGINI

Nella seconda metà del '700 l'Europa era attraversata da fermenti rivoluzionarigenerati in parte dalla diffusione dell'ideologia illuminista, in parte da una crisi economica, politica e morale che si faceva di giorno in giorno più grave.


Alla luce delle nuove idee, termini come "aristocrazia" e "feudalesimo" acquistarono unaconnotazione negativa per coloro che auspicavano l'avvento di un nuovo ordinesociale, mentre frasi come "sovranità del popolo", "uguaglianza dei cittadini" esoprattutto "libertà di pensiero" suonavano, alle orecchie delle classi privilegiate,come pericolosi slogans rivoluzionari.


Di fronte alle crescenti tensioni, neppure la Chiesa era in grado di rispondere allenuove aspettative, poiché i privilegi di cui godeva il clero, al pari di quelli riservati allanobiltà, erano, per la gente comune, autentici soprusi. La stessa religione cristiana,frantumata in eresie e confessioni di vario tipo derivate dalla riforma Luterana, nonoffriva più un valido aiuto spirituale.


In quel delicato momento storico, la Massoneria si propose come elementounificante dei diversi schieramenti e, pur presentandosi come associazione laica,non attaccò apertamente le insufficienze della Chiesa e dello Stato, ma s'impegnòad offrire ai propri membri una "contropartita" conforme alle aspirazioni del tempo.Riallacciandosi fondamentalmente all'insegnamento umanitario dei filosofi illuministi, la Massoneria si prefisse infatti lo scopo di superare i particolarismi religiosi in nomedi un'utopistica unità di tutte le religioni, a livello universale.


Così, ogni suo membro era lasciato libero di abbracciare qualunque confessione, salvaguardando, comeunico "dogma", la fede in un Dio Creatore, il "Grande Architetto dell'Universo", inqualsiasi forma esso si presentasse.Al di là di questo, la Massoneria fece propri, a livello di profonda conquista spirituale,gli ideali di universale uguaglianza, fratellanza e libertà, in nome dei quali si sarebbeattuata la Rivoluzione Francese.






Scrivere un articolo sulla Massoneria spiegando un minimo di storia e di filosofia dell'Istituzione è un opera improba; è infatti facilissimo perdersi dietro ad astruse ed interminabili elucubrazioni sulle sue origini o sullo sviluppo nei singoli paesi, sviluppo che inoltre non è avvenuto in modo lineare, ma in maniera estremamente ramificata, costellata com'è la sua storia di scissioni, riunificazioni, rami secchi ecc. Per non parlare della sua filosofia ed etica che si basa principalmente sull'assenza di dogmi, tanto che l'articolo primo della Costituzione del Grande Oriente di Francia recita: “La Massoneria, considerando le concezioni metafisiche del tutto rimesse all'esclusivo apprezzamento individuale dei suoi membri, rifugge da qualsiasi affermazione dogmatica”, questo se da un lato concede una quasi illimitata possibilità di speculazione filosofica, dall'altro impedisce una definizione schematica del pensiero massonico.
Generalmente quando qualcuno mi domanda che cos'è la Massoneria gli rispondo che è come un sapore, un odore, posso descriverlo con mille parole, ma se uno non lo ha mai provato non potrà comprenderne a pieno la fragranza. Questo articolo non deve essere quindi preso come un tentativo velleitario di spiegare che cos'è la Massoneria ai non Massoni (definiti profani nel linguaggio massonico), ma solo come una chiacchierata fra due amici; per questo ho cercato di affrontare gli argomenti in modo volutamente superficiale al fine di dare una infarinatura, in modo da stuzzicare l'appetito del lettore senza in realtà saziarlo.

Peccherei sicuramente di presunzione se credessi che un unico articolo possa chiarire ai profani che cosa sia la Massoneria, ma spero solo di stimolare la curiosità ed indirizzare coloro che sono interessati all'argomento verso libri seri che parlino seriamente di Massoneria, evitando quindi i pamphlet denigratori che troppo spesso troviamo nelle librerie; infatti l'ignoranza nei confronti della Massoneria è sicuramente il suo più acerrimo nemico, in quanto le ha creato intorno una cortina di sospetto e diffidenza. Nel mondo profano troppo spesso i Massoni vengono visti esclusivamente come “[…] dei maghi neri, dediti alle pratiche più spaventose: sacrilegi, assassini per maleficio, invocazioni del diavolo, sabba, orge ecc.

Nessuna accusa, generata da una delirante fantasia, ci è stata risparmiata: ne fa fede tutta una letteratura particolare.

Anche i primi Cristiani godettero di un'altrettanta cattiva reputazione, perché, come noi, si riunivano al "coperto" e il dispetto dei profani li porta sempre ad interpretare in male ciò che avviene al riparo della loro indiscrezione” (O. Wirth). Questa fallace visione spesso impedisce profani di animo buono e sensibile di avvicinarsi senza timore all'Istituzione.

Le radici della Massoneria si approfondano nella notte dei tempi, le leggende che aleggiano attorno all'origine della Fratellanza sono estremamente varie e nebulose, alcune si richiamano ai saggi Egiziani, ai sapienti Ebrei, al Cristianesimo primitivo, ai Johanniti, ai manichei, ai catari, ai crociati, ai Templari ai Rosacroce. Folle di autori si sono dati un gran daffare per dimostrare con prove più o meno valide le nobili origini dell'Istituzione.

Questo continuo affannarsi per la ricerca di radici storiche che donassero maggior lustro all'Associazione neonata, è opera principalmente del '700, quando cioè la ricerca storica non aveva ancora caratteri rigorosi, e pertanto più facilmente autori privi di scrupoli amanti più del sensazionale che della verità hanno creato una grande quantità di documenti falsi, o manipolati, che come risultato hanno non solo inquinato le già scarse prove, ma hanno anche reso più nebuloso ed incerto il problema delle origini.

Tale ricerca storica è comunque, a mio avviso, fuori luogo in questa sede, in quanto più che una discendenza reale storicamente provabile delle grandi Istituzioni iniziatiche del passato, si tratta più che altro di una discendenza spirituale che non è dimostrabile con documenti irrefutabili; la Massoneria ha fatto propri i valori più alti e nobili del pensiero dei grandi iniziati del passato, sublimandoli in quella che orgogliosamente viene definita filosofia massonica. Se ci vogliamo, invece, cimentare in una ricerca storicamente documentata e documentabile, ci dobbiamo limitare all'origine di quella che, comunemente, viene definita Massoneria Moderna o Speculativa.

Il processo di codificazione della Massoneria e la sua trasformazione da operativa a speculativa, o moderna, è comunque un processo molto più lento e graduale di quanto non si possa evincere da queste poche righe, non esiste infatti una data certa, ne un gruppo di persone in particolare a cui si deve questo processo. "Come un seme cresciuto silenziosamente nel buio della terra, così la Massoneria è lievitata nelle pieghe della storia manifestandosi conclamatamente agli inizi del '700".

La Massoneria si è diffusa in tutto il mondo conosciuto grazie anche al rapido crescere dell'impero britannico; numerose Logge iniziarono a chiedere il riconoscimento della Gran Loggia di Londra; lo sviluppo fu enorme, nel 1723 le Logge riconosciute erano 52, nel 1730 divennero 104, nel 1755 salirono a 271; questo sviluppo esponenziale facilitò enormemente lo scopo della Massoneria superando rapidamente il particolarismo locale verso l'universalità dell'Istituzione.

Curiosità: Giuseppe Mazzini

Nonostante alcuni websites su internet indichino il Mazzini fra i Massoni famosi, probabilmente sviati da una pubblicistica di parte specialmente attiva dopo la morte del grande patriota italiano, egli non fu mai iniziato alla Libera Muratoria né in Italia né all'estero.
Anzi, come riporta per esempio Nello Rosselli nel suo libro "Bakunin e Mazzini" più volte nelle sue lettere Mazzini specificò di non essere Massone.

In una lettera a Federigo Campanella del 12.6.1867 scriveva "...La Massoneria accettando da anni e anni ogni uomo, senza dichiarazioni d'opinioni politiche, s'è fatta assolutamente inutile a ogni scopo nazionale. Per farne qualche cosa bisognerebbe prima una misura d'eliminazione ed una revisione delle file, poi una formula nazionale o politica per l'iniziazione..."

Il Campanella era Massone e dopo che Garibaldi rinunciò al titolo di Sovrano Gran
Commendatore del Supremo Consiglio del RSAA di Palermo (7.7.1868), propose a Mazzini di divenirne il nuovo Sovrano G.C. In verità il Campanella fece molto di più: inviò al Mazzini la nomina e la formula del giuramento per la firma di accettazione. Mazzini lesse la formula di giuramento e rispose che l'unico giuramento che avrebbe fatto nella sua vita era quello verso la sua libertà di pensiero.

Ernesto Nathan il 21.4.1918 dovette affermare inoltre "...Mazzini nella Massoneria non volle mai entrare. Diffidava dell'ascendente goduto dalla direzione massonica francese, e dalla tiepida sua volontà a dare valido aiuto alla propaganda per il risorgimento patrio. Ma fu sempre in amichevole con i massoni più influenti."

Mazzini morì in esilio a Pisa il 10 Marzo 1872 nella casa Nathan-Rosselli per "rinascere" il 17 Marzo 1872 Libero Muratore. La Massoneria ottocentesca "invitava tutti i Liberi Muratori, a qualunque nazione appartengano, sparsi attualmente nella valle del Tevere, a raccogliersi domenica mattina alle ore 9 nella Piazza del Popolo verso il Pincio, per prendere parte alla cerimonia funebre in onore del defunto Fratello Giuseppe Mazzini".

L'appropriazione indebita del grande pensatore italiano continuò con la costruzione della tomba di Mazzini nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova. I Massoni liguri ordinarono all'architetto Gaetano Vittorio Grasso (non Massone) una tomba (vedi immagine in alto) che doveva riprodurre in piccolo il Tempio di Re Salomone.

Massoneria in Italia

Parallelamente al concretizzarsi dell’unità nazionale, con le prime due Guerred’Indipendenza e con l’impresa dell’impresa dei Mille, il movimento massonico inItalia riacquista vigore soprattutto negli ambienti democratici e patriottici.Riguardo al fatidico 1848, che avrebbe portato alla concessione della costituzione nelRegno delle Due Sicilie, poi nel Graducato di Toscana, nello Stato Pontificio ed infinenel Regno di Sardegna, va sottolineato che il “moto”, che avviò la stagionerivoluzionaria, scoppiò a Palermo il 12 gennaio, come, apertamente e spavaldamente,era stato annunciato, poco prima, l’8 gennaio dal massone Rosario Bagnasco.
Proprioda quella data prese nome la Loggia sorta a Palermo in quei giorni, la R.L.“Rigeneratori del 12 gennaio 1848” fondata da Andrea Mangeruva con l’adesione, fragli altri, di Giorgio Tamajo e dell’abate benedettino Domenico Angherà che vi fuiniziato l’11 settembre di quell’anno. Vi si associarono altre Officine siciliane, con lafondazione di una “Gran Loggia Nazionale di Sicilia” e la formazione di un “Capitolo”(a conferma quindi della sua adesione al Rito Scozzese) con Saggissimo lo stessoMangeruva. Con la successiva repressione borbonica, nell’aprile del 1849 la Loggiapalermitana dovette chiudere.Nel 1860 operava a Palermo un Grande Oriente di Sicilia nonché un SupremoConsiglio del R.S.A.A. capeggiato da Andrea Ribaudo che, dapprima si unificò conaltro Supremo Consiglio fondato nel 1861 dal capitano Giuseppe Tortorici, poi sisepararono di nuovo.
Nel 1862 operavano, quindi, in Sicilia due Supremi Consigli: il“Supremo Consiglio Centrale d’Italia” del Ribaldo, con Sovrano Gran Commendatoreil principe di Sant’Elia, ed il “Supremo Consiglio - Grande Oriente d’Italia di RitoScozzese Antico ed Accettato di Palermo” del Tortorici.A Napoli, operavano varie Logge, come la “Partenopei risorti” e la “Communicatrice”,ma particolare importanza ebbe la R.L. “Sebezia”, fondata il 10 agosto 1861, alledipendenza di un “Supremo Consiglio di Rito Scozzese Antico ed Accettato dellaValle del Sebeto”.
Suo primo Maestro Venerabile fu Federico de Atellis e poi il giàcitato arciprete calabrese Domenico Angherà che ne divenne l’incontrastato“dominatore”. In detta Loggia, il 16 febbraio 1862, venne iniziato Francesco De Luca1(futuro Gran Maestro e Sovrano Gran Commendatore) che ben presto ricevé i variGradi fino al 32°. Divenuto deputato del neonato Regno d’Italia, si recò a Torino e siaffiliò alla “Dante Alighieri” (di cui si parlerà in seguito) e ricevette il 33° Grado.A seguito dei contrasti fra l’Angherà e il De Luca, si ebbe una scissione nella“Sebezia”, ed il De Luca, espulso dalla Loggia e “bruciato fra le colonne”dall’Angherà, fondò, sempre a Napoli, la R.L. “Egeria”.
Una tappa importante nel travagliato processo dell’unificazione massonica italiana, fula fondazione a Torino, nell’ottobre del 1859, della R.L. “Ausonia” (l’antico nome della penisola italiana), da parte di Filippo Delpino, Livio Zambeccari ed altri2. Il 20dicembre dello stesso anno da tale Loggia (che l’11 maggio 1860, giorno in cui i Millesbarcavano a Marsala, si sarebbe adoperata per una sottoscrizione in favore deicombattenti) sorse un “Grande Oriente Italiano”, visto di buon occhio da Cavour che,dopo aver rinunciato alla Carica offertagli di Gran Maestro, ispirò la nomina di FilippoDelpino al supremo Magistero. Poco dopo gli seguì, nella Gran Maestranza, LivioZambeccari3.Questo Grande Oriente, sotto l’influsso della Massoneria Francese, adotto dapprima ilRito Francese, poi, nel 1861, sotto la direzione di Felice Govean, il “Rito Simbolico”.
Vi aderirono altre Logge, o esistenti o riemerse o fondate ex novo, come “IlProgresso” e la “Cavour” di Torino, la “Fratellanza” di Mondovì, la “Insubria” diMilano, la “Trionfo Ligure” e la “Cuori riuniti” di Genova, la “Concordia” di Firenze,la “Vittoria” di Cagliari ecc.Nella I Assemblea costituente4 (tra il dicembre 1861 e il gennaio 1862) la GranMaestranza del Grande Oriente Italiano di Torino fu affidata a Costantino Nigra, ilquale però dichiarò la sua indisponibilità (anche perché impegnato a Parigi comeambasciatore).A Torino, capitale del Regno, il 7 febbraio 1862 fu fondata la già citata R.L. “DanteAlighieri” di indirizzo marcatamente democratico.
Ad essa aderirono figure di spiccocome Aurelio Saffi, Giuseppe Montanelli, Michele Coppino (Rettore dell’Università diTorino, ministro e presidente della Camera), Agostino Depretis, Giuseppe Civinini,Antonio Mordini, Giuseppe Zanardelli, ecc.La “Dante Alighieri” si pose all’Obbedienza del “Grande Oriente Italiano”.

Loggia "Propaganda 2"

Loggia Propaganda Due, più nota come la P2 di Licio Gelli, nata già segreta, era stata creata, all'inizio del Novecento, ma sarebbe sempre stata una loggia poco attiva, almeno sino a dopo la Seconda guerra mondiale, quando fu utilizzata per "ospitare" massoni importanti che desideravano restare "coperti" (nascosti).
Fu una loggia massonica già appartenente al Grande Oriente d'Italia dedicata a reclutare nuovi adepti alla causa massonica. Licio Gelli incarnò dopo quasi un secolo le aspettative di questo antico ed ambizioso progetto, fino a concentrare un potere mai visto prima nella storia. Sviluppò i sogni più sfrenati degli antichi massoni che fondarono questa Loggia.

Il 20 maggio 1981. L’Italia è scossa: di quella loggia misteriosa si parlava ormai da tempo, ma ora i suoi componenti prendono un nome e un volto. L'Italia scopre che esiste un potere sotterraneo, un governo parallelo, un vero e proprio governo ombra che operava sia su scala nazionale che internazionale.

Negli elenchi della loggia erano iscritti i nomi di quattro ministri , 44 parlamentari, tutti i vertici dei servizi segreti SISMI e SISDE, comandanti della Guardia di finanza, alti ufficiali dei Carabinieri, generali, militari, prefetti, funzionari, magistrati, banchieri, imprenditori, direttori di giornali, giornalisti... Fondati sospetti fanno ritenere che gli elenchi integrali della P2 siano rimasti nell'ombra, la piovra della P2 toccava ogni cosa e controllava l'Italia intera. Il commendatore Gelli in un intervista affermerà: " La P2 è stata un'esperienza unica e irripetibile".